Una ricerca dell’Università inglese di Reading sostiene che molti pesci potrebbero rischiare l’estinzione poichè il riscaldamento dei mari e dei fiumi causato dal cambiamento climatico, aumenta la pressione sulla loro sopravvivenza e allo stesso tempo ostacola la loro capacità di adattamento. Tutto questo si sta già verificando in Australia, dopo un'ondata di caldo torrido nella regione del Nuovo Galles sono comparsi centinaia di migliaia di pesci morti e in decomposizione hanno intasato un vasto tratto di fiume vicino a una remota città dell'outback australiano. Questo brutto fenomeno avviene già dal 2018, ma qust’anno sembra essere peggiore di quelli precedenti. L'impatto ambientale è insondabile. Secondo il governo, le popolazioni di pesci come le aringhe e le carpe erano aumentate a dismisura nel fiume in seguito alle recenti inondazioni, ma ora stanno morendo in gran numero con il ritirarsi delle acque. La moria di pesci è legata ai bassi livelli di ossigeno nell'acqua, ipossia, che si verificano man mano che le acque delle inondazioni si ritirano, l'attuale clima caldo nella regione sta inoltre esacerbando l'ipossia, poiché l'acqua più calda trattiene meno ossigeno di quella fredda e i pesci hanno un maggiore fabbisogno di ossigeno a temperature più elevate.
Durante l’evoluzione, pesci hanno dovuto affrontare aumenti di temperatura inferiori a 1°C per millennio. Adesso la situazione e’ molto diversa, con aumenti segnalati di 0,18°C per decennio dai primi anni ’80. I ricercatori ritengono che questo scenario porterà i pesci a variare le loro dimensioni, diventando più piccoli, e a muoversi di meno a causa di un aumento del metabolismo che ha bisogno di maggiore ossigeno per mantenere le funzioni corporee. Più piccoli diventeranno i pesci, tra cui acciughe, aringhe e sardine, e meno saranno in grado di trovare un nuovo ambiente a causa dei cambiamenti climatici e inevitabilmente si troveranno ad affrontare lo spettro dell’estinzione.
I ricercatori hanno scoperto che acque piu’ calde porterebbero a un minor numero di nuove specie in via di sviluppo, privando i pesci di un’altra delle loro armi chiave per far fronte ai cambiamenti climatici. Contraddicendo, inoltre, l’assunto secondo il quale un aumento dei pesci piu’ piccoli potrebbe portare l’emergere di piu’ nuove specie a causa della concentrazione delle variazioni genetiche all’interno delle aree locali. Cio’ avra’ un impatto sulle specie ittiche perche’ i pesci piu’ grandi sono in grado di percorrere distanze maggiori, grazie alle loro maggiori riserve di energia, mentre i pesci piu’ piccoli sono meno in grado di cercare nuovi ambienti con condizioni favorevoli, a causa dei cambiamenti climatici. Le precedenti morie di pesci a Menindee, a circa 12 ore di auto a ovest di Sydney, sono state attribuite alla mancanza d'acqua nel fiume a causa di una prolungata siccità e a una fioritura algale tossica che si e' estesa per 40 chilometri. Non solo. Esistono anche implicazioni legate alle attività umane. Infatti, anche la pesca intensiva e’ stata collegata alle trasformazioni dei pesci in taglie più piccole della norma.
A cura di Staff Di Meteowebcam.it
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