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13/3/23 - Il lupo

Il lupo

Oggi il lupo è presente nel nostro Paese dalla Calabria alle Alpi, anche in zone fino a qualche decennio fa ritenute assolutamente non idonee per la specie. Dopo la situazione critica all’inizio degli anni ’70, oggi è in forte ripresa grazie alla maggiore disponibilità di prede selvatiche, all’abbandono delle aree marginali da parte dell’uomo e alla sua maggiore protezione a livello legale. La vista e l’udito sono molto sviluppati. Il fenomenale olfatto gli permette di sentire la presenza di prede o di pericoli, come la presenza dell’uomo, anche a grandi distanze. Con l’aumento della popolazione e dell’area occupata dai lupi in Italia, ogni tanto si leggono articoli di situazioni descritte come rischiose o addirittura pericolose per l’uomo. Tuttavia, bisogna ricordare che l’ultima aggressione in Italia di un lupo ad un uomo risale al 1825, quando era diffusa la pratica di affidare la custodia delle greggi a bambini di appena 4-5 anni.

Il lupo

Nonostante non rappresenti una minaccia diretta per l’uomo, le predazioni che, in alcune situazioni, avvengono ai danni del bestiame domestico, suscitano reazioni avverse e persecutorie nei confronti del lupo. Ogni anno, si stima che, tra i 200 e i 500 lupi muoiano uccisi da fucilate, veleno e trappole o investiti dalle auto. Anche l’incrocio del lupo con i cani randagi è un elemento di rischio perché fa perdere, da una generazione all’altra, gli adattamenti acquisiti nel corso di migliaia di anni e rischia di creare un animale poco timoroso dell’uomo e con maggiore propensione ad aggredire il bestiame domestico. Se da una parte il lupo ha rapidamente riconquistato le aree da cui era stato scacciato alla fine del secolo scorso, oggi i rischi sono maggiori e più diffusi, anche nelle aree protette. In molti luoghi dove è tornato, le popolazioni hanno perso la memoria culturale del predatore e la prima reazione è troppo spesso avversa.

Il lupo

Oggi, dopo aver rischiato l’estinzione negli anni Settanta, il lupo è tornato a popolare l’Italia, ed è radicato nella nostra cultura che è presente anche in numerosi proverbi e modi di dire ad esempio l’augurio “in bocca al lupo”, con la risposta “crepi”, sottintendendo il lupo, e sarebbe nata come frase di augurio rivolta a chi si appresta ad affrontare una prova difficile. L’origine dell’augurio viene attribuita sia a pastori e allevatori, che consideravano il lupo un nemico, sia ai cacciatori, che vagavano di villaggio in villaggio mostrando carcasse di lupi e pretendendo una ricompensa per il servizio reso. Ma la spiegazione più simile nasce dal fatto che Mamma lupa è solita trasportare i propri cuccioli in bocca in caso di pericolo, in una situazione così non c’è posto più sicuro della bocca del lupo, augurare quindi a qualcuno di trovarsi tra le fauci di questo animale è un modo per auspicare che sia protetto. In questo caso la risposta ha un significato contrario di lunga vita al lupo.


 


A cura di Staff Di Meteowebcam.it




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